Federico Berti - pensando
a I. Calvino,
Le città invisibili
Federico Berti legge Zora
Questo
è il sonetto classico alla petrarchesca, o alla
Trilussa che dir si voglia:
due quartine e due terzine, di solito la rima è
alternata, ma le variazioni possono essere
tante; addirittura nel periodo barocco ci
mettevano delle 'code' lunghissime
DELLA CITTÀ NON GUARDERÒ I BASTIONI
Della città non guarderò
i bastioni
le gradinate o gli archi a sesto acuto
bensì la rete delle
relazioni
che ricambiarti sembrano
il saluto
Dove passò il corteo
della regina
dove tuonò la furia del cannone
dove un amante in fuga
alla mattina
saltò il muretto della recinzione
Una città è memoria di
viventi
il suo passato ce l'hai
sempre intorno
anche se in segni poco appariscenti
Le pieghe della mano che
un bel giorno
un visionario curvo e senza denti
ha letto fino all'ultimo contorno