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21 Marzo -
30 Aprile 2015
Canti Dante 750
Traduzione
in
lingue straniere e locali/dialetti
Inferno - Canto I
Nel mezzo
del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita
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Versi & Adesione.pdf
Inferno:
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RIGHE OPZIONALI
Inferno - Canto I,
versi 4-12
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Versi di Dante
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura! 6 Tant’è amara che poco è
più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi
trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho
scorte. 9
Io non so ben ridir com’i’
v’intrai, tant’era pien di sonno a quel
punto che la verace via abbandonai. 12 |
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RIGHE
OPZIONALI
Inferno - Canto I, versi
4-30
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Versi di Dante
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura! 6
Tant’è amara che poco è
più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi
trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho
scorte. 9 |
Traduzione in milanese
di Antonio Voltolini (vv.4-9)
Ahi, quant a dì qual l'era, è robba dura
questa selva salvadega sbròeusger fort,
che nel pensall mì senti ammò paura !
Tant l' è amara che l' è Mort, poch pù;
ma, per trattaa del ben che gh' ò trovaa,
ve diroo di alter robb che mì ò veduu.
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Versi di Dante
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura! 6 Tant’è amara che poco è
più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi
trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho
scorte. 9
Io non so ben ridir com’i’
v’intrai, tant’era pien di sonno a quel
punto che la verace via abbandonai. 12 Ma poi ch’i’ fui al piè
d’un colle giunto, là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor
compunto, 15 guardai in alto, e vidi le
sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne
calle. 18 Allor fu la paura un poco
queta che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta
pieta. 21
E come quei che con lena
affannata uscito fuor del pelago a la riva
si volge a l’acqua perigliosa e
guata, 24 così l’animo mio, ch’ancor
fuggiva, si volse a retro a rimirar lo
passo che non lasciò già mai persona
viva. 27 Poi ch’èi posato un poco
il corpo lasso, ripresi via per la piaggia
diserta, sì che ’l piè fermo sempre era ’l
più basso. 30 |
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Versi di Dante
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura! 6 Tant’è amara che poco è
più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi
trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho
scorte. 9
Io non so ben ridir com’i’
v’intrai, tant’era pien di sonno a quel
punto che la verace via abbandonai. 12 Ma poi ch’i’ fui al piè
d’un colle giunto, là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor
compunto, 15 guardai in alto, e vidi le
sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne
calle. 18 Allor fu la paura un poco
queta che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta
pieta. 21
E come quei che con lena
affannata uscito fuor del pelago a la riva
si volge a l’acqua perigliosa e
guata, 24 così l’animo mio, ch’ancor
fuggiva, si volse a retro a rimirar lo
passo che non lasciò già mai persona
viva. 27 Poi ch’èi posato un poco
il corpo lasso, ripresi via per la piaggia
diserta, sì che ’l piè fermo sempre era ’l
più basso. 30 |
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Versi di Dante
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura! 6 Tant’è amara che poco è
più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi
trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho
scorte. 9
Io non so ben ridir com’i’
v’intrai, tant’era pien di sonno a quel
punto che la verace via abbandonai. 12 Ma poi ch’i’ fui al piè
d’un colle giunto, là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor
compunto, 15 guardai in alto, e vidi le
sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne
calle. 18 Allor fu la paura un poco
queta che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta
pieta. 21
E come quei che con lena
affannata uscito fuor del pelago a la riva
si volge a l’acqua perigliosa e
guata, 24 così l’animo mio, ch’ancor
fuggiva, si volse a retro a rimirar lo
passo che non lasciò già mai persona
viva. 27 Poi ch’èi posato un poco
il corpo lasso, ripresi via per la piaggia
diserta, sì che ’l piè fermo sempre era ’l
più basso. 30 |
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Versi di Dante
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura! 6 Tant’è amara che poco è
più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi
trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho
scorte. 9
Io non so ben ridir com’i’
v’intrai, tant’era pien di sonno a quel
punto che la verace via abbandonai. 12 Ma poi ch’i’ fui al piè
d’un colle giunto, là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor
compunto, 15 guardai in alto, e vidi le
sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne
calle. 18 Allor fu la paura un poco
queta che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta
pieta. 21
E come quei che con lena
affannata uscito fuor del pelago a la riva
si volge a l’acqua perigliosa e
guata, 24 così l’animo mio, ch’ancor
fuggiva, si volse a retro a rimirar lo
passo che non lasciò già mai persona
viva. 27 Poi ch’èi posato un poco
il corpo lasso, ripresi via per la piaggia
diserta, sì che ’l piè fermo sempre era ’l
più basso. 30 |
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