Don
Chisciotte de la Mancia di Miguel de Cervantes Saavreda
Traduzione in lingue straniere e lingue locali/dialetti
Traduzione dell'Incipit
Traduzione opzionale di frasi selezionate
Traduzione opzionale del Capitolo VIII - Don Chisciotte
contro i mulini a vento
Righe
Comuni
Incipit
En un lugar de la Mancha, de cuyo nombre no quiero acordarme, no
ha mucho tiempo que vivía un hidalgo de los de lanza en
astillero, adarga antigua, rocín flaco y galgo corredor.
Traduzione in italiano
di Ferdinando Carlesi
In un borgo della Mancia, di cui non voglio ricordarmi il nome,
non molto tempo fa viveva un gentiluomo di quelli con lancia
nella rastrelliera, scudo antico, ronzino magro e can da
séguito.
... i calzoni
di velluto per le feste con le corrispondenti
controscarpe pur di velluto. Nei giorni fra settimana
gli piaceva vestir d'orbace .
..Traduzione
in italiano di Alfredo Giannini (1923)
... sos
cartzones de bellutu pro sas festas chin sas cartzas
corrispostas, cussas puri de bellutu. A mesu chita li
piaghiat a bestire de furesi ..
Calabrese area vibonese -
Traduzione degli allievi della
classe 2 B del Liceo Classico "M. Morelli" di
Vibo Valentia guidati dalla professoressa Titti
Preta, docente di Lettere
1. ... Otras algunas menudencias había que
advertir, pero todas son de poca importancia
y que no hacen el caso a la verdarera
relación; que ninguna es mala como sea
verdadera. Vol. 1 cap. IX
... Ci sarebbero da notare alcune altre
particolarità, ma son tutte di poco conto né
fanno al caso per la veridica narrazione
della storia, ché tutte van bene purché
siano veridiche. Traduzione di Angelo Valastro Canale,
introduzione e note a cura di Francisco
Rico, collana I classici della letteratura
europea, Bompiani, Milano 2012, p. 78
... Nci sarenu i notari certi atri
particularità, ma sugnu tutti i pocu cuntu e
non su boni pa vera narrazioni da storia: ca
vannu tutti boni, basta u su veri.
-
Ricoyiri non è fuyiri, e rimaniri
non è na cosa savia, quandu c’è cchiù
ragiuni di spagnari ca di sperari. Non
c’è ragiuni nto spettari, quando u
periculu è cchiu randi da speranza,
ed è fatica du saggiu stipari i so
forzi pe l’indomani e non perdiri
tuttu nta na iornata.
-
La libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo:
i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno
ricoperti dal mare non le si possono agguagliare: e
per la libertà, come per l'onore, si può avventurare
la vita, quando per lo contrario la schiavitù è il
peggior male che possa arrivare agli uomini. Edoardo Perino editore, Roma 1888, pag. 492
-
A libertà è unu dè rigali chiù belli dunati e
masculi dò cielu: tutti i tesori chi trovamu 'nterra
o chi su accopati do mara nè potimu portara i
stessi: e pà libertà, cuomu pe l'onore, si pò
rischiara a vita, quandu a storta a schiavitù è u
mala chiù bruttu chi pò arrivara e masculi
6.
... esta que llaman por ahí Fortuna es una mujer
borracha y antojadiza, y, sobre todo, ciega, y
así, no vee lo que hace, ni sabe a quién
derriba, ni a quién ensalza.
Vol. 2 cap. LXVI
...
questa che chiamiamo fortuna, è una donna ubriaca e
capricciosa, ma soprattutto cieca, e così non vede ciò
che fa, né sa chi getta nella polvere, né chi invece
porta sugli altari
https://www.frasicelebri.it/s-libro/don-chisciotte/
... chista chi chiamamu fortuna, è na fimmena
mbriacae stridusa, ma soprattuttu cieca, e
accussì non vide chijru chi fa, e non sape a cui
jetta ntra la purverata e mancu a cui mbece
porta supa l'altari.
Nota della prof.ssa Titti Preta -
docente di Lettere
Quando mi è stato rivolto
l'invito da parte del Progetto @MarcoPolo a
fare traduzioni brevi, ero già alle
prese con la lettura del Don
Chisciotte con una classe di
quindicenni nativi digitali, il che
rappresentava una grande impresa! Ci
stavamo impaludando, quando si è
profilata una bella sfida formativa:
la scelta di frasi-chiave e la loro
traduzione in dialetto calabrese,
che deriva dal greco e dal latino
(le lingue morte che i ragazzi
quotidianamente traducono). Un’avventura un po’ folle e
visionaria che i miei allievi hanno
amato, proprio come il nobile
campagnolo che sogna di essere un
cavaliere errante e parte alla
ventura per difendere ideali di
giustizia e pace, in nome dell’amata
Dulcinea. È stato lui, Don
Chisciotte, a farci da guida con la
sua sconfinata fantasia che
trasforma una contadinotta in una
dama e un compaesano ingenuo nel
fedele scudiero Sancho Panza, che lo
segue in ogni dove in groppa a un
somaro. I ragazzi hanno saputo dare nuova
vita ed espressività al loro
dialetto, applicandolo per la prima
volta ad un testo d'autore. Se un testo è la “fotografia di una
determinata realtà linguistica in un
preciso luogo e tempo, espressa da
un emittente o autore per un
destinatario, cioè il pubblico”, ho
chiesto loro nel momento dell’avvio
dell’impresa: “Sarà possibile
tentare una traduzione, seppur
parzialissima, del Don
Chisciotte in una cultura
diversa da quella che l’ha
generato? E addirittura in un idioma
che ormai si parla poco, ossia il
nostro dialetto?” E ancora: “Se la traduzione
rispecchia in qualche modo
l’originale, e posto che di
Cervantes ce n’è uno, sarà possibile
carpirne alcune frasi-chiave della
storia per farla diventare nostra, senza
sentirci ladri?” Le risposte sono state ovvie, dato
che Cervantes è un classico senza
tempo che incanta e cattura i
ragazzi. Perché? Per il suo istinto
a sognare e perché si pone al limite
tra fantasia e realtà. Inoltre
perché è un antieroe positivo: le
sue sconfitte, il continuo essere
oggetto di scherzi, lo rendono agli
occhi degli adolescenti una sorta di
“alter ego”, sfortunato sì, ma
grandioso e, dunque, amabile: un po’
come lo “sfigato” di oggi. E,
infine, come non idealizzare la sua
vita ‘vagabonda’ che genera
avventure su avventure? Grazie alla traduzione effettuata
per il Progetto @MarcoPolo i ragazzi
hanno riscoperto, oltre alla
modernità del romanzo, anche quella
del dialetto. Esso è un’entità in
continua evoluzione: nasce (da
un’altra lingua), cresce, evolve
(non “invecchia”) e, se non parlato
più, muore. Ma la traduzione può
infondergli nuova vita.